Teologo giansenista italiano. Bibliotecario e
insegnante nel seminario di Brescia, diventò amico e sostenitore del
giansenista P. Tamburini, insieme col quale venne allontanato dalla cattedra.
Trasferitosi a Roma, grazie alla protezione del cardinale bresciano Marefoschi,
al quale si deve la soppressione della Compagnia di Gesù, poté
riprendere l'insegnamento nel seminario di Brescia e nel 1775 assumere la
cattedra di Storia ecclesiastica presso l'università di Pavia. Rimosso
nuovamente nel 1794, sempre con Tamburini, poté tornare a insegnare a
Pavia Storia delle leggi e diplomazia nel 1796, dopo la costituzione della
Repubblica Cisalpina. A sostegno di Tamburini scrisse il
Theologicarum
praelectionum specimen (2 volumi, 1775) e il
De locis theologiae
moralis (1785). Tra le altre sue opere, ricordiamo:
De vitanda in
Historia calamitatum Ecclesiae dissimulatione (1774),
Commentaria de
rebus christianis ante Constantinum Magnum (3 volumi, 1778-86),
De
ratione auctoritate S.
Augustini in rebus theologicis (1788)
(Concesio, Brescia 1739 - Pavia 1806).